ISEE basso, altro che bonus: ora rischi grosso se ci sono questi dati, revisionalo subito

La tentazione di ottenere benefici con un Isee basso può portare alcune persone a sottovalutare alcuni dati: cosa si rischia

La Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) è un documento fondamentale per determinare l’accesso ad agevolazioni e prestazioni sociali. Tuttavia, la tentazione di ottenere benefici con un Isee basso può portare alcune persone a compilala in modo inaccurato o fraudolento, così, si rischiano sanzioni penali e amministrative.

ISEE basso quando si rischiano conseguenze
ISEE troppo basso: cosa si rischia – (italiainfiera.it)

Il Testo Unico sulla documentazione amministrativa stabilisce che le Amministrazioni procedenti sono responsabili dei controlli sulle dichiarazioni e le autocertificazioni, effettuandoli anche a campione in proporzione al rischio e all’entità del beneficio. Inoltre, in caso di “ragionevole dubbio”, i controlli si estendono alla veridicità dei dati dichiarati per l’Isee, anche dopo l’erogazione dei benefici.

L’INPS è l’istituzione incaricata di effettuare i controlli sulle DSU, spesso utilizzando archivi informatizzati e automatizzati. Questi controlli sono facilitati dal collegamento dei suoi archivi con quelli dell’Agenzia delle Entrate, che fornisce dati dettagliati sui redditi, beni e patrimoni dei contribuenti. Grazie a questo sistema informativo, è possibile identificare discordanze tra le informazioni fornite nella DSU e i dati disponibili presso l’Agenzia delle Entrate.

Chi ottiene agevolazioni grazie a un Isee inferiore al reale rischia la decadenza da tutti i vantaggi ottenuti in base a tale dichiarazione errata. Ad esempio, chi percepisce l’Assegno di Inclusione o il bonus sociale sulle bollette dovrà restituire gli importi indebitamente percepiti e subire la sospensione o la revoca delle prestazioni. Lo stesso vale per le agevolazioni erogate dagli Enti locali, come Regioni e Comuni, che vengono revocate in caso di DSU falsa.

ISEE basso: quando si rischiano conseguenze gravi

L’omissione o la falsificazione di redditi e patrimoni rilevanti per il calcolo dell’Isee costituisce un reato di falsificazione, punibile per legge. Se un individuo presenta una DSU incompleta o alterata, commette il reato di falso ideologico, che prevede pene che vanno dalla reclusione da due a sei anni. È importante sottolineare che per essere considerato un reato, la falsità deve essere consapevole e volontaria, non un semplice errore involontario.

ISEE basso quando si rischiano conseguenze
ISEE basso: ecco cosa si rischia – (italiainfiera.it)

Oltre alla responsabilità penale per il reato di falsificazione, chi utilizza un Isee falso per ottenere agevolazioni indebite può essere accusato di truffa aggravata ai danni dello Stato e di altri Enti pubblici. Questo reato è punito con la reclusione da uno a cinque anni e con una multa. Inoltre, può configurarsi il reato di indebita percezione di erogazioni pubbliche, che può portare a sanzioni amministrative o penali, a seconda dell’importo indebitamente percepito.

I controlli incrociati automatizzati consentono di individuare facilmente discrepanze tra le informazioni dichiarate e i dati reali. Ad esempio, se un individuo omette di dichiarare un immobile di sua proprietà o fornisce informazioni inesatte sui suoi conti bancari, queste irregolarità vengono prontamente rilevate. Molte DSU vengono respinte già durante la fase di inserimento dei dati online, e l’INPS avvisa immediatamente l’interessato delle discordanze riscontrate, consentendo loro di correggere gli errori prima dell’elaborazione dell’Isee ed evitare così sanzioni future.

Nonostante le severe conseguenze della falsificazione dell’Isee, c’è una eccezione importante prevista dalla legge. Il Decreto “Rilancio” del 2020 ha introdotto una clausola che permette di mantenere gli interventi in favore dei minori e delle situazioni familiari e sociali di particolare disagio, indipendentemente dall’Isee dichiarato. Questa eccezione è un’importante salvaguardia per coloro che si trovano in situazioni di reale bisogno, garantendo loro l’accesso ai benefici anche in caso di Isee non veritiero.

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