Ritenuta alla fonte, paghi le tasse senza dover spendere nulla: come usufruirne

Hai mai sentito parlare della ritenuta alla fonte? Può essere un metodo molto vantaggioso nel pagamento delle tasse. Vediamo come funziona

La ritenuta alla fonte rappresenta una forma di riscossione delle imposte in cui un soggetto, noto come sostituto d’imposta, trattiene una parte dei compensi dovuti a un’altra parte, denominata sostituita, per versarla direttamente all’Erario come pagamento delle imposte. Questo meccanismo mira a garantire un flusso costante di entrate fiscali e a scoraggiare pratiche evasive.

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La Ritenuta alla fonte è un meccanismo di riscossione delle tasse – Italiaingiera.it

Inoltre, le due principali forme di ritenuta alla fonte sono la ritenuta d’acconto e la ritenuta a titolo di imposta. Nella prima il sostituto d’imposta trattiene solo una parte delle imposte dovute, a titolo di acconto. Il soggetto sostituito è tenuto a versare il resto dell’imposta dovuta in un secondo momento, e in caso di eccesso può richiedere un rimborso. Nella seconda il sostituto d’imposta trattiene l’intera somma delle imposte dovute. Il soggetto sostituito non ha l’obbligo di versare ulteriori imposte in seguito. Ma come funziona la ritenuta della fonte?

Il meccanismo di funzionamento della ritenuta alla fonte

Il funzionamento della ritenuta alla fonte varia a seconda del tipo di reddito coinvolto. In caso di lavoro dipendente, il datore di lavoro trattiene mensilmente una percentuale dell’imposta sul reddito delle retribuzioni pagate ai dipendenti. Di norma, il lavoratore non deve integrare ulteriormente il versamento dell’imposta. Mentre per quanto riguarda il lavoro autonomo, per i redditi da lavoro autonomo, l’ente o il datore di lavoro che effettua la ritenuta trattiene e versa una percentuale fissa delle imposte, solitamente intorno al 20%, mentre il soggetto sostituito deve poi integrare il versamento.

come funziona ritenuta alla fonte
Questa riscossione varia a seconda del tipo di reddito – Italiainfiera.it

Anche i condomini possono agire come sostituti d’imposta per i lavoratori dipendenti che prestano servizi all’interno del condominio. La percentuale di ritenuta varia dal 4% al 20% e il versamento è gestito dall’amministratore del condominio. Infine, vi è anche l’ipotesi di  ritenuta alla fonte diretta, le pubbliche amministrazioni possono operare la ritenuta direttamente sui compensi dei propri dipendenti, senza l’intermediazione di un sostituto d’imposta.

Nel caso in cui il sostituto d’imposta non adempia al versamento delle imposte trattenute, il Fisco si rivolge prima a lui per il recupero delle somme dovute. Solo in un secondo momento, se il sostituto subisce la ritenuta alla fonte, il Fisco può rivolgersi al sostituito. Se il sostituto non versa le imposte dovute è l’unico responsabile e il sostituito è esonerato da qualsiasi responsabilità. Al contrario, se il sostituto eroga le somme senza praticare la ritenuta, il sostituito deve dichiarare e versare l’imposta in autoliquidazione, altrimenti è passibile di sanzioni.

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