Apple applica la nuova tassa tecnologica: terribile stangata, cosa comporta per gli utenti

Apple finisce nuovamente sotto la lente d’ingrandimento dell’Unione Europea per via della nuova tassa applicata.

Da qualche settimana a questa parte Apple è costantemente sotto i riflettori, ma in questo caso la luce è tutt’altro che positiva per l’immagine dell’azienda. Il gigante della tecnologia è stato sempre molto geloso dei propri sistemi ed ha cercato per quanto possibile di tenerli chiusi. Una scelta che è stata giustificata con l’esigenza di mantenere sicuro l’ambiente di operatività degli utenti e di conseguenza di evitare che ci fossero file infetti e dannosi.

UE indaga nuova tassa Apple
La decisione di Apple ha fatto scattare i controlli dell’Unione Europea – italiainfiera.it

La verità è che questa scelta di chiusura verso le app e i software di terze parti era, anche e soprattutto, conveniente per il portafoglio. Chiunque utilizzasse un sistema Apple, fosse MacOS o iOS, era quasi del tutto costretto ad utilizzare anche i programmi e le applicazioni proprietarie. Un obbligo che è stato percepito negli anni come simbolo di appartenenza al mondo Apple, ma che ha di fatto impedito ogni forma di concorrenza.

Ad inizio marzo, con l’entrata in vigore del DMA (Digital Markets Act), nel territorio dell’Unione Europea Apple è stata costretta ad aprire i propri sistemi ed il proprio market place alle applicazioni e ai programmi di terze parti. In seguito alla condivisione dell’aggiornamento software iOS 17.4, gli utenti sono in grado di scaricare dall’Apple Store qualsiasi applicazione fosse prima presente solo su Android.

L’Europa indaga sulla “Tassa” applicata da Apple agli sviluppatori di terze parti

Come è noto, dopo l’apertura alle aziende esterne del proprio sistema, Apple ha inserito una tassa che ha fatto infuriare tutti e che ha di fatto reso disagevole e sconveniente programmarne una per il sistema iOS. Stando a quanto comunicato dall’azienda americana, attualmente qualsiasi applicazione superi il milione di installazioni verrà tassata.

UE indaga sulla nuova tassa Apple
La commissaria Vestager ha spiegato che la tassa Apple rende vani i vantaggi del DMA per la concorrenza sul mercato – Ansa Foto – italiainfiera.it

Le aziende proprietarie delle app di successo dovranno versare 0,50 centesimi per ogni installazione successiva al milione nelle casse di Apple. La decisione della compagnia di Cupertino è stata duramente criticata da tutti, compresi gli altri giganti tech e adesso pare che la mossa verrà analizzata sotto la lente d’ingrandimento anche dall’Unione Europea. La commissaria europea alla concorrenza digitale, Margrethe Vestager ha, infatti, dichiarato alla stampa internazionale: “Ci sono cose che ci interessano molto, per esempio se la nuova struttura tariffaria di Apple non renderà di fatto in alcun modo attraente i vantaggi del DMA. È su questo tipo di cose che indagheremo“.

La commissaria ha anche apertamente contestato le parole di Apple riguardo il presunto rischio causato dagli obblighi presenti nel DMA, dichiarando: “Ritengo che non sia saggio dire che i servizi non siano sicuri da usare, perché questo non ha nulla a che fare con il DMA. Quest’ultimo serve ad aprire il mercato per consentire ad altri fornitori di servizi di raggiungere l’utente e il modo in cui il fornitore di servizi del sistema operativo si assicurerà che sia sicuro spetta a loro decidere“. In conclusione la Vestager ha spiegato che su tali parole e tale atteggiamento ci potrebbe essere un ulteriore filone d’indagine qualora venga ritenuto che si tratti di un tentativo di Apple di screditare il lavoro delle aziende esterne che pubblicano le proprie App sullo store di Apple.

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